Fulcanelli
Fulcanelli è lo pseudonimo di un autore di libri di alchimia del XX secolo (forse Jean Julien Champagne 1877-1932 o René Adolphe Schwaller de Lubicz o Camille Flammarion nato il 16 febbraio del 1842 o Pierre Dujol o Jules Violle medico francese). È sempre stata mantenuta segreta la sua identità. Eugène Canseliet, nato nel 1899 , si è sempre dichiarato discepolo di Fulcanelli.
Fulcanelli parlò sempre attraverso Canseliet che curò le prefazioni dei suoi libri.
Fulcanelli scrisse Il Mistero delle Cattedrali nel 1926 e Le Dimore Filosofali nel 1931. Canseliet afferma che Fulcanelli scrisse anche un terzo libro, Finis Gloriae Mundi, che fu consegnato al Canseliet per la pubblicazione ma poi ritirato in un secondo tempo.Il titolo di di quest'ultimo libro fa riferimento ad un dipinto di Juan Valdés Leal conservato presso la chiesa della Santa Caritad a Siviglia e denominato proprio Finis Gloriae Mundi.Due sono le versioni di questo misterioso trattato, comunque affatto incompatibili e di dubbia provenienza.Una apparve già nel 1988 sulla " Tourbe des Philsophes " e l'altra affidata a Jacqes d'Ares" via internet".
Filosofo perché amante della saggezza e quindi,istruito delle segrete operazioni della Natura, ne imitò i procedimenti . Va detto che il nome di filosofo in passato veniva dato a coloro che erano veramente istruiti dei procedimenti della Grande Opera ( si veda Antoine-Joseph
Pernety,Dictionnaire Mytho-Ermetique.Parigi 1758).
" La vostra preoccupazione sia quella di capire la Pietra dei Filosofi, e nel contempo otterrete il fondamento della vostra salute, il deposito delle ricchezze, la nozione della vera sapienza naturale e la conoscenza certa della natura" traduzione di Paolo Lucarelli da "Lux Obnubilata Suaptè Natura Refulgens, cera de Lapide OPhiklosophico Theorica, metro italico descripta, et ab auctore Innominato Commenti gratia ampliata. Venetiis MDCLXVI, apud Alexandrum Zatta, Superiorum Permissu & Privil. Proemium"
Le opere di Fulcanelli furono considerate straordinarie perché:"quale alchimista operativo nel senso più antico del termine ricostruiva, partendo dal simbolismo ermetico, i punti principali della Grande Opera illustrandone i principi teorici e la prassi sperimentale con un dettaglio e una precisione mai visti prima" Paolo Lucarelli in La tradizione alchemica del XX secolo-Zenit Studi.
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